La nascita nel mondo femminile

Rose Schneiderman leader della Women’s Trade Union League (1911) in un discorso per il voto femminile destinato a una platea di suffragette benestanti, le sollecitava a impegnarsi anche per le Altre

«Ciò che la donna che lavora vuole è il diritto di vivere, non semplicemente di esistere – il diritto alla vita così come ce l’ha la donna ricca, al sole e alla musica e all’arte. Voi non avete niente che anche l’operaia più umile non abbia il diritto di avere. L’operaia deve avere il pane, ma deve avere anche le rose. Date una mano anche voi, donne del privilegio, a darle la scheda elettorale con cui combattere»

Dopo questa nascita potente le parole si riverberano nelle voci maschili di poeti attraversando il tempo.

Sempre nel 1911 infatti James Oppenheim compose la toccante “Pane e rose” che divenne slogan e canto di un importante sciopero femminile a Lawrence, Massachussets per ottenere condizioni di lavoro e compenso umane per donne e bambini. La voce di un uomo e tanti erano gli uomini partecipi allo sciopero, aveva fatto proprio un significato, aveva visto una condizione di disparità, ne aveva fatto nascere qualcosa di commovente e significativo. Non erano solo le donne in sciopero, ma una classe sociale penalizzata di cui donne e bambini erano i componenti più facili da sfruttare.

Pane e rose

Mentre arriviamo marciando, marciando nella bellezza del giorno,

un milione di cucine annerite, mille solai di fabbriche grigie

sono toccati dallo splendore svelato da un sole improvviso,

perchè il popolo ci sente cantare: “Pane e rose! Pane e rose!”

 

Mentre arriviamo, marciando, marciando,

combattiamo anche per gli uomini,

perchè sono figli delle donne e noi di nuovo gli siamo madri

le nostre vite non dovrebbero essere sudore

dalla nascita fino a che la vita non si chiude

i cuori si affamano tanto quanto i corpi: dateci il pane, ma dateci le rose!

 

Mentre arriviamo marciando, marciando,

innumerevoli donne morte

vanno piangendo nel nostro canto

la loro antica chiamata per il pane.

Poca arte, poco amore, poca bellezza conoscono

i loro spiriti logorati.

Si, è per il pane che combattiamo-ma combattiamo anche per le rose!

 

Mentre arriviamo, marciando, marciando,

portiamo i giorni più grandi

l’insorgere delle donne significa il sorgere della specie

Non più chi è schiava e chi ozia

Dieci che lavorano mentre solo uno riposa

Ma la condivisione delle glorie della vita: Pane e rose! Pane e rose!

Traduzione di Claudia Tomaselli

 

Il binomio “Pane e rose” è diventato nel tempo il nome di cooperative e gruppi di pensiero per la maggior parte caratterizzate dall’obiettivo dell’inclusività, dell’integrazione, della libera e pacifica collaborazione tra forze diverse…uomini e donne, etnie diverse, diverse scelte sessuali…ne sono esistiti e ne esistono tanti anche in Italia.

Pane e rose è anche… pacifica collaborazione capace di affrontare divergenze

Pane e Rose diventa nel film Pride un momento toccante

Durante lo sciopero contro la chiusura delle miniere di carbone in Galles del 1984/1985 Margaret Thatcher fece sequestrare i fondi dell’Unione Nazionale dei Minatori, rendendo quindi inutili le donazioni dei privati Così nacquero gruppi di privati in sostegno dello sciopero, tra cui il LGSM – Lesbians and Gays Support the Miners- nato nel gay pride di Londra del 1984.[2]

Nel film Pride Matthew Warchus racconta la nascita del movimento LGSM durante lo sciopero: un gruppo di ragazzi gay e ragazze lesbiche decisero di sostenere attraverso una raccolta fondi le sorti delle famiglie di minatori in sciopero, provate dalla mancanza di reddito e sovvenzioni.

LGSM affiancò la lotta sindacale dei minatori e creò analoghi gruppi di sostegno in tutto il Regno Unito. La lotta operaia ricevette così un sostegno forte, umano, responsabile che nonostante la resistenza delle famiglie gallesi più puritane portò a un grande cambiamento sociale. L’unione nazionale dei minatori rispose con una masscicia partecipazione al gay pride del 1985

Un film pulito e toccante che dà risalto a come un sentimento di solidarietà, unità e fratellanza possa creare movimenti gruppali che trasformano situazioni di oppressione, emarginazione, rifiuto.

Link come da mail https://www.youtube.com/watch?v=jDdvbqbmM4o

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