Conclusione STANZE in presenza

Le parole di Anna Amodeo osservatrice attenta di tutto il processo…

“In pellegrinaggio tra le stanze
Primo viaggio/sullo schermo/da giugno a novembre
Ho immaginato di muovermi in terreni e costruzioni reali, spazi da grande città, con la cautela di una creatura nata e vissuta in un paesino di parole.
Ho trovato:
una ordinatissima folla di artisti
una costruzione multidimensionale di parole, colori, movimenti
una enciclopedia fatta di biografie e processi creativi.

Con estrema attenzione, timorosa di non rispettare le regole di questo pellegrinaggio senza regole note, ho esplorato trentotto spazi e per ognuno ho segnato nel quaderno poche parole.
Il quaderno/sacca si è riempito di reperti.
Speravo, completato il viaggio, di superare con la mia sacca una invisibile porta e entrare  in un magico mondo.
Immaginavo grandi veroni con panni stesi, tra i quali incontrare trentotto me stesse, occhi e respiri silenziosi nascosti dietro lo schermo.

Secondo viaggio/sotto i lucernari/12 dicembre

Eccomi! mattina di allestimenti e di tanti incontri.
Arrivano le storie delle opere dormienti e le storie di chi le presenta sorridendo sotto le mascherine.
I pacchi e i pacchetti si aprono e le immagini cercano l’angolo e il muro in cui la densità del tempo rappresentato potrà essere più visibile, in cui si creeranno scambi e riflessi con le opere vicine.
Imparo, provo a imparare nomi, a ricordare collegamenti, ritrovo storie e persone con cui ho camminato in altri scenari.

Terzo viaggio/progetto da realizzare/senza tempo

Ho iniziato a pensare ad una mia stanza…

Ancora nessun commento

Sorry, the comment form is closed at this time.